E' la tecnica di preparazione e conservazione delle pelli degli animali; queste possono essere conservate "piatte" o essere riempite con paglia o montate su un manichino di materiale sintetico e quindi dare luogo ad un esemplare in tre dimensioni pari all'animale vivo.
zigolo della neve e mix di specie sotto campana di vetro
Questa tecnica è stata usata moltissimo per l'esposizione delle specie animali nei musei di scienze naturali, ma spesso anche per realizzare oggetti decorativi o set per scatti fotografici; un tempo era difficile viaggiare sino a raggiungere paesi lontani e quindi veniva così offerta al pubblico la possibilità di vedere specie esotiche.
Rowland Ward, tassidermista
Gli animali venivano catturati ed uccisi per questo scopo: oggi si tende ad evitare tale pratica, utilizzando solo individui che sono morti di morte naturale o per un incidente.
La tecnica consiste nel trattamento delle pelli con sostanze conservative e nella successiva imbottitura delle medesime (un tempo paglia o legno, oggi materie sintetiche come il poliuretano) che consenta di dare agli animali così trattati l'aspetto di quelli vivi
La bravura del tassidermista consiste nel conferire naturalezza ed espressività all'animale. L'allestimento dei preparati può talora raggiungere livelli di accuratezza e creatività paragonabili a una delle forme d'arte normalmente riconosciute, soprattutto quando gli esemplari vengono disposti in diorami.
Yuri Simoncini, tassidermista
La tassidermia moderna vede anche la ricostruzione di animali senza usare la pelle. I soggetti vengono realizzati con resine, poliuretano, carta...
realizzazione di un'aquila in carta e das
REALIZZAZIONE DI UNA BALENOTTERA COMUNE IN POLIURETANO
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REALIZZAZIONE DI UNA FOCA MONACA IN POLIURETANO - GUARDA
REALIZZAZIONE DEL MODELLO DI UN'ARPIA IN CARTA - GUARDA